DERIVATO, il presente contemporaneo nella sua essenzialità

Al Museo del Presente di Rende, il più recente degli appuntamenti artistici di Intrecci Contemporanei a cura di Roberto Sottile, promossi dall’Amministrazione Comunale di Rende, Assessorato alla Cultura, è del 23 ottobre scorso, con l’apertura della mostra degli artisti Nicolò Canova e Fernando Cobelo, per la prima volta arrivano in Calabria con un progetto espositivo inedito dal titolo DERIVATO.

La mostra è un itinerario che pone al centro il proprio “io” per raggiungere ciò che ci circonda, chi ci sta accanto e condivide con noi la nostra vita, le nostre emozioni e le nostre curiosità. Ma anche semplicemente chi ci passa accanto senza rendersi conto di tale incontro. Nicolò Canova e Fernando Cobelo attraverso la loro ricerca artistica ci accompagnano in questo percorso costruito sull’evolversi e il mutamento che inizia da noi per adattarsi in una nuova dimensione delle attitudini umane. Una mostra sull’adattamento che diventa una ricerca antropologica, che inizia dalle differenze e somiglianze per ragionare e raccontare il cambiamento, il significato di comportamenti che sono determinati e derivati da ciò che siamo, dalle nostre emozioni e sensibilità ma anche dal contesto ambientale che abbiamo “antropizzato” con il nostro modo di vivere.  La mostra è scandita dai tempi di questa ricerca antropologica-artistica-visiva: da una parte l’io, l’individuo, il suo carattere e le sue emozioni e dall’altra la complessità del sistema-ambiente in cui viviamo, fatto di regole, di codici, di immagini, suggestioni e di spazi reali in cui viviamo la nostra quotidianità pubblica e privata.

Dall’adattamento all’interazione con noi stessi e con il nostro ambiente che diventa “causa” ed “effetto” del nostro cambiamento, “In” e “Out” del nostro equilibrio. Nicolò e Fernando   presentano questa trasformazione attraverso opere che parlano un linguaggio immediato, dove la sperimentazione è il collante necessario per riuscire a comunicare il messaggio senza censure e preconcetti che ne altererebbero il significato originario. Derivato, questo il titolo di questo progetto artistico, vive nella diversità dei lavori che saranno in mostra; Nicolò con la sua indagine e relazione tra interiorità ed esteriorità con noi stessi e con gli altri e Fernando con le sue visioni essenziali, rivolte verso il mondo esterno con i sui cambiamenti più impercettibili e traumatici.

Il tempo, la capacità di connessione agli eventi della vita, l’impatto della nostra continua evoluzione diventano “particelle” di un più ampio processo che Nicolò e Fernando riescono a decodificare tramite le loro storie e i loro personaggi. Il risultato è una sovrapposizione ordinata di pensieri, idee, immagini e parole, che diventano l’incipit di questa storia, che prendono forma nelle metafore visive di Fernando, attraverso l’idea del viaggio verso le   traiettorie di Nicolò non  visibili agli occhi, dove il corpo umano diventa non il fine ma il mezzo. Derivato diventa una grande contemporanea illustrazione della vita, composta dalle sfaccettature che Nicolò e Fernando decidono di esplorare e di regalarci, seguendo due percorsi ben distinti, ma capaci di convivere e di dialogare l’uno grazie alla forza della differenza dell’altro.   Due artisti che si incontrano e si confrontano, che per primi vivono il cambiamento e l’adattamento che viene interpretato non solo con mani diverse, ma anche con una attenzione ed interesse diverso. Da una parte Nicolò che spezza le regole, supera l’istinto e la razionalità, dall’altra Fernando che semina il pensiero e custodisce nei suoi lavori frammenti di una quotidianità che ci appartiene e nella quale possiamo rispecchiarci.

Derivato di Nicolò Canova e Fernando Cobelo ci racconta il presente contemporaneo nella sua essenzialità, nella sua complessa imperfezione e di come nonostante tutto, malgrado il tempo, il cambiamento, il vortice in cui viviamo la nostra vita ci adattiamo, cioè superiamo una determinata condizione per iniziarne una nuova. L’uomo con le sue trasformazioni, valica ogni regola concordata e si ritrova “animale sociale”.  Nicolò e Fernando diventano con la loro ricerca artistica sociologi della modernità che attraverso l’immagine si connette e si adatta alle condizioni dell’ambiente circostante.  Lo fanno riuscendo per primi a confrontarsi e nello stesso tempo a scontrarsi. Questo progetto artistico indaga grazie alla forza della comunicazione visiva dell’arte, questo bisogno di socialità inteso come istinto primario dell’adattamento che diventa anche “memoria” nella quale trasmettere tutto il nostro “spirito”, un codice quotidiano che diventa identità, volontà, elemento riconoscibile senza dimenticare il proprio obiettivo: vivere. Adattarsi. Cambiare e continuare a vivere.

A cura di Roberto Sottile, Critico d’Arte e Curatore

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