Oderzo premia l’architettura

Bergmeister Wolf, photo G. Willeit;

La giuria del Premio Architettura Città di Oderzo (PAO), giunto alla sua XVII edizione, ha reso note le dieci opere selezionate, una delle quali sarà proclamata vincitrice nel prossimo mese di aprile: ciAsa Aqua Bad Cortina di Pedevilla Architects, Eraldo Hub di Parisotto + Formenton, House L di Plasma Studio, Bivacco Pradidali di Mimeus Architettura, Nuova cantina dell’Hotel Pacherhof di Bergmeisterwolf, Chiostri di San Pietro diZAA Zamboni Associati Architettura, Scuola materna di Roland Baldi Architects, Palaluxottica Congress and Exhibition Center di Studio Botter + Studio Bressan, Restauro del Casino di Bersaglio di Weber+Winterle Architetti, Knottnkino – Cinema natura di Messner Architects.
Gli esiti del Premio offrono più spunti di riflessione, intimamente legati gli uni agli altri. Sono opere diverse fra loro per contesto, genere e committenza. Ed è proprio da questa eterogeneità che emerge la carta vincente della selezione, perché nel loro insieme così variegato questi interventi sono la testimonianza di una comune caratteristica: la qualità diffusa, capace di confermare l’interazione fra progettisti e committenti, che dimostra di essere sempre più virtuosa, sinergica e produttiva, complice uno scenario territoriale prospero e fervido di opportunità.
Dal cuore delle città alle loro periferie, dalle valli alle vette alpine, dai piccoli paesi ai capoluoghi di provincia, le opere selezionate insistono su luoghi diversi fra loro. Questa varietà narra di un atteggiamento progettuale sempre più attento a creare un nesso fra architettura e ambiente, sia esso naturale o costruito.

ZAA, Zamboni Associati, Ph. A. Chemollo;

Che si tratti di una riqualificazione in un contesto storico o di una nuova costruzione in una zona industriale, le opere esprimono un dialogo sempre serrato con il contesto. I progettisti, quindi, dimostrano di essere inclini a interpretare il progetto come una storia che si dipana in uno specifico territorio, le cui caratteristiche concorrono ad arricchire l’architettura.
La varietà riguarda anche il genere delle opere.Il Premio infatti ha intercettato un ventaglio di interventi molto vario: dalle abitazioni alle scuole, dai rifugi

di montagna alle cantine vinicole, dagli edifici industriali ai centri espositivi fino agli spazi pubblici in ambienti storici e alle installazioni nel paesaggio. Emerge quindi uno spaccato articolato, complesso ed eterogeneo che documenta in maniera verticale come il valore dell’architettura stia diventando sempre più compreso, ambito e auspicato in ogni ambito della progettazione. Il concetto di qualità, quindi, si lega sempre più a quello di diffusione, sia in termini territoriali sia di genere.Ad aspirare alla qualità c’è anche una committenza le cui aspettative sono cresciute. I risultati del Premio dimostrano come -nel Triveneto, ma non solo- sia la committenza pubblica sia quella privata puntano sull’architettura come valore, come motore di potenziali economie non solo urbane e suburbane, ma anche riferite a zone che la gentrificazione ha reso sempre più periferiche e spesso soggette al fenomeno dello spopolamento. Entrambe le committenze sono oggi più consapevoli e aggiornate, colte e disponibili al confronto con i progettisti. Un’interazione, quest’ultima, che -quando sinergica come le opere selezionate dimostrano- porta l’architettura a volare alto.

Brevi note sulle opere selezionate; ciAsa Aqua Bad Cortina, San Vigilio di Marebbe (Trentino Alto Adige). Progettista: Pedevilla Architects. Committente: Aqua Bad Cortina. Anno: 2019.
Il punto di forza della casa, circondata dalle Dolomiti della Val Badia, è la sostenibilità: i tre piani fuori terra, per esempio, sono stati realizzati utilizzando il legno caduto nelle foreste circostanti durante i forti temporali del 30 ottobre 2018. Eraldo Hub, Ceggia (Veneto). Progettista: Parisotto + Formenton. Committente: privato. Anno: 2018.
Destinato al settore della moda, lo showroom richiama l’impianto dell’edificio originario (un volume semplice con tetto a capanna in coppi di laterizio) attraverso tre nuovi corpi di fabbrica slittati tra loro e con la preesistenza. House L, Valle di Casies (Trentino Alto Adige). Progettista: Plasma Studio. Committente: privato. Anno: 2018.
Preservare il vecchio abete bianco al centro del lotto è stata la priorità di questa casa in montagna che oggi si articola intorno a esso, dinamica e aperta sul paesaggio. Simile a un bungalow a forma di L, mostra la sua attenzione alla natura anche attraverso il suo principale materiale da costruzione: il legno. Bivacco Pradidali, Pale di San Martino (Trentino Alto Adige). Progettista: Mimeus Architettura. Committente: Sezione CAI di Treviso. Anno: 2017. Accanto al Rifugio Predidali, situato a oltre 2 mila e 200 metri di altezza, si trova il bivacco invernale oggetto di una riqualificazione attenta alle forme e ai materiali locali, e al tempo stesso capace di reinterpretare in chiave attuale il piccolo e accogliente spazio con vista sulla cima Canali. Nuova cantina dell’Hotel Pacherhof, Novacella-Varna (Trentino Alto Adige). Progettista: Bergmeisterwolf. Committente: privato. Anno: 2018. La riqualificazione e l’ampliamento di una cantina secolare diventano l’occasione per costruire un serrato dialogo fra memoria e contemporaneità, fra storia e presente, fra tradizione e innovazione. La parte visibile della cantina, per lo più sotterranea, richiama con la sua forma e il suo colore le vette circostanti. Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia (Emilia Romagna). Progettista: ZAA Zamboni Associati Architettura. Committente: Comune di Reggio Emilia. Anno: 2019.
Un antico monastero inutilizzato da secoli, un tempo luogo circoscritto all’interno dei suoi chiostri, diventa l’occasione di un intervento di restauro e di rigenerazione urbana mirato alla realizzazione di un polo innovativo-culturale nel cuore della città. Scuola materna, Sluderno (Trentino Alto Adige). Progettista: Roland Baldi Architects. Committente: Comune di Sluderno. Anno: 2019. Una scuola sostenibile e pensata in funzione dei suoi piccoli utenti si presenta come un guscio caldo e accogliente, dove anche lo spazio architettonico diventa momento di apprendimento e di esplorazione, motore di curiosità e di interesse. Palaluxottica – Congress and Exhibition Center, Agordo (Veneto). Progettista: Studio Botter + Studio Bressan. Committente: privato. Anno: 2018. L’espressività del legno, l’attenzione al dettaglio e il profilo architettonico che entra il relazione con quello delle montagne sono le cifre del nuovo centro congressi situato ai margini dell’insediamento urbano. La scelta è stata quella di lavorare sulle tracce formali e materiche tipiche delle vicine costruzioni rurali. Restauro del Casino di Bersaglio, Campitello di Fassa (Trentino Alto Adige). Progettista: Weber+Winterle Architetti. Committente: Soprintendenza dei beni culturali della Provincia Autonoma di Trento. Anno: 2017 / restauro, 2018 / allestimento. Il progetto mira al recupero del Casino di Bersaglio per destinarlo a una funzione museale/espositiva. Lo spirito del progetto è quello della conservazione e del restauro di tutti gli elementi originali rimasti integri. Minimi, puntuali e garbati gli interventi di nuova costruzione, tesi a sostituire le parti compromesse. Knottnkino – Cinema natura, Verano (Trentino Alto Adige). Progettista: Messner Architects. Committente: Comune di Verano. Anno: 2019. Tre “Knottn” -insenature di roccia lisca di porfido rosso collegate dal sentiero circolare Knottnkino³- emergono improvvisamente dal paesaggio descrivendo aree di sosta con vista sul paesaggio. Ognuna di esse presenta interventi di artisti e designer.

Il Premio Architettura Città di Oderzo (PAO), giunto alla sua XVII edizione, nel prossimo mese di aprile renderà noti il progetto vincitore e i segnalati. Il momento della premiazione conferma ancora una volta la continuità con la quale dal 1997 a oggi il Premio promuove l’architettura di qualità. Una storia che continua a descrivere il suo percorso attraverso le numerose edizioni, annuali fino al 2005, biennali dal 2006 a oggi. Sono trascorsi 24 anni dalla prima edizione, durante i quali sono stati indetti 17 bandi di partecipazione per un totale di oltre 1400 opere presentate, tutte realizzate -tranne alcune eccezioni- nelle regioni del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia come richiesto dal Premio, attento al territorio del Triveneto e alle ricadute di tali opere sulla comunità.

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