Una altana sulla città

Museo Nazionale Romano-Palazzo Altemps; Inaugurazione del restauro dell’altana e apertura al pubblico; Dal 2 luglio 2025. L’altana di Palazzo Altemps, osservatorio sul paesaggio urbano di Roma.

di Valentina Piscitelli; La riapertura dal 2 luglio dell’altana di Palazzo Altemps, a seguito del restauro conservativo, svela una vista del tutto inedita verso il cuore di Roma, regalando una nuova porta d’accesso all’offerta culturale del Museo Nazionale Romano. Il progetto, portato a compimento tra il novembre 2023 e il settembre 2024,  si inserisce nell’intervento “Urbs. Dalla città alla campagna romana” ed è stato finanziato con 70 milioni di euro dai fondi del Piano Nazionale Complementare (PNC) al PNRR. 

Il restauro dell’Altana di palazzo Altemps rientra nelle iniziative di tutela e valorizzazione del Museo nazionale romano. Un museo con quattro sedi, oltre palazzo Altemps: le Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo, la Crypta Balbi. – ha affermato Edith Gabrielli Direttrice del VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia e Direttrice ad interim del Museo Nazionale Romano – Portiamo avanti il nostro programma culturale che prevede l’organizzazione di un sistema organico di luoghi nel rispetto dell’identità di ciascuno dei manufatti e che li faccia lavorare insieme, ciascuno nella sua specificità. Un progetto di aperture che riguarda tutte le sedi, che intende mettere in rete il Museo nazionale romano di Palazzo Altemps, con altre grandi realtà della capitale, il Vittoriano, Palazzo Venezia e il parco archeologico del Colosseo, tutto questo sotto un cappello importante che è quello del nuovo Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale diretto da Alfonsina Russo”.

Realizzata nel tardo Rinascimento, alla fine del Cinquecento, da Martino Longhi il Vecchio e completata da Onorio Longhi è situata all’angolo sud-est del palazzo. L’intervento di restauro ha interessato sia l’interno sia l’esterno dell’altana, restituendo leggibilità all’architettura e alle superfici decorate, che includono lo stambecco, simbolo araldico della famiglia Altemps. Obiettivo strategico, non solo il recupero, ma anche la valorizzazione culturale e turistica di uno spazio a pochi passi da piazza Navona. L’altana costituisce infatti uno straordinario punto di osservazione, se si volge lo sguardo ad est e si traguardano i tetti, appare la maestosa vista della cupola di S. Pietro e a sinistra il Gianicolo. Il progetto illuminotecnico rende oggi visibile l’altana anche da piazza Sant’Apollinare, proponendosi come lanterna urbana. L’attività ha visto all’opera un gruppo di lavoro interno al Museo che ha coinvolto per il progetto e la direzione lavori i funzionari restauratori Debora Papetti e Fabiana Cozzolino con Laura Ruggeri, per le attività finalizzate alla promozione e alla valorizzazione della sede il funzionario archeologo Chiara Giobbe e per la supervisione alla progettazione e Ufficio Tecnico il funzionario architetto Saveria Petillo.

L’altana è una torre per osservare, che viene realizzata alla fine del ‘500, precisamente nel 1582 e il 1585 su progetto dell’architetto Martino Longhi il vecchio, colui che si è occupato per il committente Altemps, che aveva acquistato il palazzo nel 1568, dell’ampliamento e appunto del completamento dell’edificio nella sua veste rinascimentale. Martino Longhi è anche con lui che realizza il cortile maggiore, così che l’altana è una sorta di corrispettivo architettonico all’esterno di un altro spazio del palazzo, ma raccolto e chiuso, ovvero quello del cortile non percepibile- ha chiosato Chiara Giobbe Funzionario archeologo Museo Nazionale Romano – L’altana era dunque molto più ben visibile ad esempio da piazza Navona, dalla cupola di San Pietro, che viene realizzata è voltata negli stessi esatti anni da Giacomo della Porta. Così ancora oggi possiamo ammirare dal vedere l’altana come luogo di osservazione contemporaneo, attuale, per ammirare un panorama particolare, ma anche per conoscere una storia, quella storia costruttiva che è anche la storia della famiglia Altemps, perché l’altra viene completata nel 1589 con l’aggiunta sulla sommità dello stemma araldico di Roberto Altemps”.

Con i lavori di recupero della decorazione interna, finora occultata da pesanti ridipinture, è tornato alla luce, sulla volta del padiglione, un cielo azzurro intenso, con nuvole bianche ed ocra, punteggiato da uccelli e sulle pareti est, sud ed ovest una spettacolare partitura architettonica con aperture sempre su un finto cielo. La parete nord appare invece completamente dipinta di azzurro ed è delimitata in basso da una zoccolatura in finto marmo. Purtroppo, le tre pareti est, sud ed ovest hanno perduto parte della pittura e dell’intonaco di supporto. L’intervento ha visto quindi la realizzazione di un nuovo intonaco che si accosta alle parti superstiti, con una tinta di tonalità grigia vicina al colore dell’arriccio sottostante, al fine di valorizzare la lettura del contesto. Durante i lavori è stato accertato, attraverso una mirata campagna di indagini diagnostiche, che i dipinti recuperati sono riferibili ad una stesura successiva a quella della realizzazione architettonica dell’altana. La prima stesura – tardo cinquecentesca – appare al di sotto della pittura recuperata e consiste in una tempera monocroma a fondo rosa/crema con bordatura verde e, nelle poche parti conservate, “spicconata” per permettere l’adesione dell’intonaco successivo. Di tale fase esecutiva originaria è stato deciso di lasciare a vista una porzione nel settore inferiore della parete ovest. L’individuazione dei pigmenti utilizzati per il cielo azzurro – blu oltremare artificiale e verde smeraldo – e di altri per la realizzazione degli uccelli ha permesso di inquadrare l’esecuzione delle pitture in un arco temporale compreso tra il 1830 e gli inizi del Novecento, corrispondente all’ultima fase di Palazzo Altemps. Anche l’esterno è stato oggetto di un attento recupero. Gli intonaci e gli stucchi sono stati consolidati, i capitelli ricostruiti in continuità con quelli già rifatti nel 2016, la cornice marcapiano è tornata visibile con le sue decorazioni a finto marmo. La balaustra in travertino è stata ripulita e integrata dove necessario. Inoltre, è stato rinforzato strutturalmente il solaio adiacente all’ingresso dell’altana, ora trasformato in terrazza panoramica e dotato di una nuova ringhiera di protezione.

Con questo intervento si completa così un importante tassello del progetto di riqualificazione avviato nel 1983 sull’intero complesso di Palazzo Altemps, che prevede anche il riallestimento del poetico velario ideato dal Prof. Francesco Scoppola (di cui nel 2012 ha dato ampia illustrazione la sesta puntata della terza serie del programma Vivere l’Architettura (puntata integrale visibile al link: https://www.youtube.com/watch?v=UcCTTbxhVBk)

A partire dal 2 luglio ogni secondo e terzo fine settimana del mese i visitatori potranno accedere all’altana grazie alle visite guidate curate da Chiara Giobbe in collaborazione con il Servizio Educativo e condotte dal personale del Museo. (immagini, Archivio Fotografico MNR, foto M. Alivernini, L. Zizi).

Intervista a Edith Gabrielli

Direttrice del VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia e Direttrice ad interim del Museo Nazionale Romano

Ascolta l’intervista integrale al link:

Intervista a Chiara Giobbe

Funzionario archeologo Museo Nazionale Romano

Ascolta l’intervista integrale al link:

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