Napoli “ordinaria” e suggestiva

Ancora sul malessere urbano e la città; di Titti Rinaldi

Segue il ciclo di ricognizioni sulla città contemporanea. Questa rassegna è dedicata a Napoli, nello sguardo di una altra donna architetto, dopo Alessandra Forte e le sue immagini su Milano, tocca a Titti Rinaldi.

Le sue fotografie, scoperte, come molte altre su Instagram, colpiscono per due aspetti: la bellezza dei luoghi, anche quando si tratta di spazi intrisi di semplicità a volte degrado, e la suggestione della luce di Napoli, del sud, del Mediterraneo. Alcune catturano momenti di vita, nei quali l’architettura c’è sempre, ma in una forma così “popolare” da diventare non protagonista, ma parte di una narrazione che cattura lo sguardo e racconta dello spazio abitato.

Titti Rinaldi uso una sorta di viraggio tra il seppia, il verde, l’azzurro, che non da nessuna patina atipica alle immagini, bensì le rende oniriche e allo stesso tempo realistiche, come se sopra di esse si posi, a tratti, in una superficie di tempo, una pennellata di inventiva che conferisce autenticità e unicità allo scatto, insieme al senso di una storia a piccoli, significativi episodi.

Anche nelle foto di questa architetto si coglie quella forma sotterranea di “malessere urbano”, e serpeggia il tema della città a tratti incompiuta, altre volte densa, troppo compiuta, abbandonata o molto vissuta, anche quando non ci sono presenze. Un lavoro, personale, una ricerca affascinante e ricca, in cui il colore guida il racconto e ne diviene la cifra riconoscibile, così come nei semplici, essenziali, ma espressivi lavori di architettura di Titti Rinaldi. Torneremo ancora su questa produzione iconografica, pubblicando una successiva sequenza.

Titti Rinaldi è Architetto, specializzato nel progetto di spazi interni sia privati che pubblici, Phd in Arredamento e Architettura degli Interni, docente dei corsi di Arredamento e Interior Design all’Istituto Superiore di Design di Napoli, Editorial staff Coordinator della rivista Compasses. L’attività professionale e di ricerca convivono da sempre, pratica e teoria si completano e rafforzano a vicenda. La fotografia è strumento di indagine e attenzione alla realtà.

Previous Story

A Firenze tra gli Innocenti

Next Story

Design, Architettura con ironia e gusto